Ozieri, la bellezza poco nota di una cittadina della Sardegna
Ozieri è un’elegante cittadina nel bel mezzo della Sardegna centro-settentrionale, nella regione storica del Logudoro, dove tradizioni e cultura hanno origine remota.
A Ozieri, che per lunghi anni ha vantato un ospedale eccellente, in molti ci son nati, ma in pochi la conoscono.
Spesso la si costeggia per andare altrove o ci si sosta sfiorando il nucleo storico, senza immergersi nei meandri antichi, ricchi di fascino, di un passato che si esprime in bellezza.
Le antiche origini di Ozieri
La storia di Ozieri trova origine nella preistoria. Nelle grotte di San Michele, poste sulla parte alta del paese, sono stati rinvenuti utensili che inducono ad affermare che la Cultura di San Michele sia stata la prima grande cultura sarda.
Attualmente, i manufatti rinvenuti sono custoditi nei musei archeologici di Cagliari, Sassari e, in minor misura, di Ozieri, in quel che era il bel convento delle Clarisse, sapientemente ristrutturato, sede del museo archeologico cittadino.
Nel centro storico, vi sono le grotte del Carmelo che, si narra, siano collegate a quelle di San Michele, ma momentaneamente non fruibili ai visitatori.
La cattedrale romanica di Sant’Antioco di Bisarcio
Nell’ampia e fertile piana di Chilivani, dove Ozieri lentamente si consuma e si sperde, e dove facoltose famiglie ozieresi son proprietarie di vaste distese di terra, si erge la basilica di Bisarcio.
Austera, solitaria, romanica: riassume in sé gli stili delle maestranze che vi lavorarono.

Negli ultimi anni son stati intrapresi scavi importanti per riportare alla luce l’antico villaggio di Bisarcio, intorno alla basilica.
L’archeologia nuragica e romana
Sempre nell’agro di Ozieri e in prossimità del quartiere satellite di San Nicola, sono numerose le testimonianze nuragiche e romane. Oltre al suggestivo nuraghe Burghidu, ve ne sono degli altri, abbandonati e in forte degrado.
Imponente è il ponte romano, Pont’Ezzu, a sei arcate e lungo 90 metri, che fungeva da collegamento tra le antiche Cagliari e Olbia, immerso in un contesto paesaggistico di notevole bellezza a cui gli abitanti della zona sono fortemente legati.
All’interno del quartiere di San Nicola, sorto negli anni ’70 e che oramai ospita oltre tremila ozieresi, vi sono i resti del possente nuraghe Sa Mandra ‘e sa Jua, soffocato dai palazzi circostanti.
Il valore estetico del centro storico di Ozieri
Di assoluto valore estetico e architettonico è il centro storico.
Le antiche famiglie nobiliari e benestanti hanno lasciato forti segnali della propria ricchezza nelle dimore che s’infittiscono nel nucleo storico urbano.

Si percepiscono chiaramente le influenze spagnole e neoclassiche e una targa rammenta che Francesco Ignazio Mannu, colui che scrisse i versi di Procurare ‘e moderare, nacque e visse in un bell’edificio, tra piazza Cantareddu e fontana Grixoni.
Vie eleganti, costeggiate da palazzi imponenti, spesso corredati di altane (loggiati di origine ottocentesca) si alternano a strette stradine, ripide scalinate e discese scoscese, con case più umili, ma ancora in grado di raccontare puntualmente l’asprezza della vita nell’Ottocento.

Tra queste vi è la Casa Bellu, nel rione Corralzu.
La visita è un emozionante salto nel passato.
Le medesime famiglie, proprietarie dei palazzi più importanti, possedevano eleganti ville nelle colline ozieresi, dove amavano trascorrere l’estate.

Il museo a cielo aperto di Scultura Contemporanea a Ozieri
Per le vie della cittadina e in agro vi sono le opere di artisti internazionali nel Museo all’Aperto di Scultura Contemporanea La Pietra e il Ferro, dedicato allo scultore Lorenzo Guerrini.
Varia è, inoltre, l’offerta museale: l’archeologico (ospita una ricca collezione numismatica), il diocesano dove è possibile ripercorrere la storia della diocesi e ammirare alcune opere cinquecentesche del noto Maestro di Ozieri.
La pinacoteca che custodisce le opere di pittori ozieresi, tra cui Giuseppe Altana e Pietro Tinu.
Vi sono, inoltre, il museo dell’arte molitoria e della panificazione, il museo della civiltà contadina e l’importante Centro di Documentazione della Letteratura Sarda che custodisce gli antichi manoscritti dei noti poeti ozieresi dell’Ottocento.
La enogastronomia ozierese
A Ozieri anche l’enogastronomia è degna di nota: il famoso pane fino, i sospiri, le copulete, il cioccolato, la greviera, la cipolla e il vino.
Nelle colline alle spalle del paese sono numerosi i vigneti, coltivati con passione.
La produzione vinicola è, per gran parte, opera di privati che coltivano le varietà tipiche del territorio. Tra questi vi è l’Alvarega (vino storicamente prodotto per le famiglie della nobiltà ozierese).
Coltivato e custodito gelosamente dai viticoltori, oggetto di una costante attività di valorizzazione da parte dell’omonima Associazione.
É presente, invece, un solo vigneto che produce e commercia un Cannonau DOC, il Suelzu.
Su Trinta ‘e su mese ‘e Sant’Andria, la festa del vino nuovo
E’ imperdibile la festa di Ozieri del vino nuovo di Su Trinta ‘e Sant’Andria che si svolge, solitamente, l’ultimo sabato del mese di novembre.
Questo dicembre 2018 si svolgerà l’1 dicembre. In quest’occasione, la comunità ozierese apre le porte di oltre trenta antiche cantine, incastonate nel meraviglioso centro storico.
I visitatori arrivano per festeggiare il primo assaggio del vino nuovo e rivivere quella che è stata un’antica tradizione in paese.
Ozieri, immersa nel suo Logudoro, è un borgo ricco di cultura e tesori poco noti, assolutamente da scoprire.
Per chi decide di pernottare a Ozieri, sarò felice d’accoglierla/o nel mio b&b nel centro di Ozieri Amariglio Bed&Breakfast
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