Avere un pomeriggio a disposizione e la chiara intenzione d’addentrarsi nei borghi del Meilogu, sub regione del Logudoro, poco distante da Sassari. Così è capitato a noi, due amiche e molta voglia di scoprire e godere, lentamente, una zona poco nota dal punto di vista turistico, ma con molta poesia e bellezza da donare al passante poco distratto.
La nostra prima tappa è stata Siligo, un piccolo paese che da sempre ha suscitato in me emozioni di cui non comprendo l’origine, ma ci capito sempre con gran piacere e curiosità. Questa volta son riuscita a visitare il museo dedicato a Maria Carta, grande artista sarda nata a Siligo, la cui vita viene raccontata tramite brevi video, abiti e oggetti personali. La visita al museo è stata un’importante occasione per concentrarmi sulla grandezza artistica e sulla storia umana di Maria Carta, forse troppo poco nota a coloro che non hanno avuto il piacere di “conoscerla” in vita. Quindi, ci siamo concesse una rapida passeggiata per le vie assolate del paese, ricchi di scorci antichi e di preziose scene di quotidianità, come teglie di pomodori in essiccazione sotto il sole rovente.

Lasciata Siligo, immerse in un paesaggio di grande bellezza, abbiamo proseguito per Bessude, altro piccolo borgo che mi capita sovente di visitare e che si è rivelato una meravigliosa sorpresa. Ci capito, sempre, in orari poco consoni ed è sempre il silenzio ad accompagnarmi alla scoperta dei bellissimi murales che dipingono numerosi angoli del paese. Il divertimento e la curiosità stan proprio lì, nel percorrere ogni via, viottolo, angolo per non perdere nessuna delle opere che rendono questo borgo così particolare.


Dopo Bessude, ho voluto far ritorno a Cheremule che, l’ultima volta, mi aveva ricevuto sotto una leggera e invernale pioggerellina. Cheremule è, al par degli altri borghi, molto molto piccolo. Ha una pineta meravigliosa in cui sostare e riprendere a respirare, e ha un centro antico ricchissimo di murales dove son, per lo più, raffigurati molte delle persone che lì vi hanno vissuto. E’ possibile così che anche il passante più frettoloso possa far la conoscenza di coloro che hanno trascorso la propria esistenza per le vie di Cheremule. A Cheremule, lo devo confessare, vi è uno dei miei murales preferiti della Sardegna…



Appena fuori dal paese, a circa 2 chilometri, vi è la necropoli di Museddu, un sito archelogico risalente alla Cultura di Ozieri, nel lontano neolitico. Composta da circa 18 tombe è una delle necropoli più stupefacenti che, in Sardegna, abbia mai visitato. Non so esattamente l’origine di tale sensazione forse legata alla maestosità delle sepolture, alla disposizione, al fatto che incontrale, per me, è stato qualcosa di totalmente inaspettato. L’unico rammarico è che non vi fosse nessuno per accompagnarci nella comprensione del luogo e che un patrimonio così non generasse nessuna occasione lavorativa. Un incontro prezioso che porto con me come esempio di sorpresa e stupore, di meraviglie al lato di casa…
La nostra escursione sarebbe voluta proseguire al nuraghe Santu Antine di Torralba, noto anche come Sa domo ‘e su Re, per la sua maestosità e sito in una vera e propria valle dei Nuraghi di cui molto presto racconteremo…
Dove dormire: Amariglio Bed&Breakfast
1 Comment